info calze compressive graduate

Le calze a compressione graduata sono tra i prodotti più richiesti per la circolazione venosa, ma spesso generano dubbi: cosa significa “compressione graduata”? Quando vanno indossate? E chi le prescrive? In questo articolo rispondiamo alle domande più frequenti per aiutarti a scegliere e utilizzare correttamente questo tipo di calze.

 

Cosa vuol dire compressione graduata?

La compressione graduata è un tipo di pressione esercitata in modo decrescente dalla caviglia verso l’alto della gamba. Questo significa che la compressione è più forte alla caviglia e diminuisce progressivamente verso il polpaccio e la coscia. Questa distribuzione della pressione favorisce il ritorno venoso verso il cuore, contrastando la stasi del sangue e migliorando la circolazione.

 

Quali sono i benefici delle calze a compressione graduata?

Le calze a compressione graduata aiutano a ridurre il gonfiore alle gambe, alleviano la sensazione di pesantezza e possono prevenire l'insorgenza di vene varicose. Sono particolarmente utili in caso di insufficienza venosa, gravidanza, lunghi periodi in piedi o seduti e nei viaggi prolungati. Favorendo la circolazione, contribuiscono anche a prevenire la formazione di trombi e migliorano il benessere delle gambe durante tutta la giornata.

 

Quali sono le calze migliori a compressione graduata?

Le migliori calze a compressione graduata sono quelle che garantiscono un’elevata qualità dei materiali, una compressione certificata e un buon comfort durante l’uso quotidiano. È fondamentale scegliere la giusta taglia e il livello di compressione più adatto, in base alle proprie esigenze e alle indicazioni del medico. Tra i marchi più affidabili ci sono Medi, azienda tedesca specializzata in calze compressive medicali di alta qualità, e Manifattura Bernina, storica azienda italiana che produce calze elastiche certificate, conosciute per l’ottima vestibilità e la resistenza nel tempo. Entrambi i brand offrono modelli con punta aperta o chiusa, in diverse altezze, ideali sia per la prevenzione sia per il trattamento di disturbi venosi.

 

Chi prescrive le calze a compressione graduata?

La prescrizione delle calze a compressione graduata può essere fatta da un medico di base, un angiologo, un flebologo o, in alcuni casi, da un fisiatra. È importante eseguire una valutazione clinica per scegliere la classe di compressione più adatta al proprio caso, soprattutto se si soffre di patologie venose croniche o si è reduci da un intervento chirurgico.

 

Quali sono i sintomi di calze troppo strette?

Se le calze a compressione sono troppo strette, possono causare fastidio, formicolio, arrossamenti o dolore localizzato. In alcuni casi possono lasciare segni profondi sulla pelle o peggiorare la circolazione invece di migliorarla. È essenziale scegliere la taglia corretta in base alle misure di caviglia, polpaccio e coscia, e indossarle seguendo le indicazioni fornite dal produttore o dal personale sanitario.

 

Qual è la differenza tra calze elastiche e calze antitrombo?

Le calze elastiche a compressione graduata sono destinate a un uso quotidiano per il trattamento e la prevenzione dell’insufficienza venosa. Le calze antitrombo, invece, sono dispositivi medico-chirurgici utilizzati in ambiente ospedaliero per prevenire la trombosi venosa profonda, soprattutto durante e dopo un intervento. Hanno una compressione specifica e temporanea e non sono pensate per un uso prolungato nella vita di tutti i giorni.

 

Quando indossare calze a compressione graduata?

Le calze a compressione graduata vanno indossate al mattino, preferibilmente appena alzati, quando le gambe sono ancora sgonfie. È consigliabile tenerle tutto il giorno e toglierle la sera prima di andare a dormire. In alcuni casi, come nei viaggi aerei o su indicazione medica, possono essere indossate anche per periodi più brevi o in momenti specifici della giornata.

 

Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico. Prima di acquistare o utilizzare calze a compressione graduata, si consiglia sempre di consultare uno specialista.